окошко из европы
Ёженька
дневник заведен 17-01-2003
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[9] 16-04-2022 18:38
щенята

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Счастливая Женщина
28-04-2010 13:52 gotovlju rech' na "oskara"!))))))))
ибо мне сообщили, что мой текстик (на итальянском, господа!))), который я смастрячила для конкурса виршей иностранцев, изучющих итальянский, вошел в число призеров. И неважно что пока неизвестно, какое, собственно, место - олжна сказать что это и то что Джоан Роулинг входит в тысячу богатейших людей планеты - самые приятные за последнее время для меня новости (за рамками, разумеется, детской темы))).
Комментарии:
Камрад
ооууу! здорово поздравляем
Камрад
Ёженька горжусь тобой!
Камрад
ленивец еж Marilyn
28-04-2010 14:21
Камрад
Поздравляю!!!
Шалунья
Ёженька дашь почитать?
Камрад
[б]Амалтея[/б] спасибо))

[б]Лампа[/б] ды легко))) Ты по итальянски читаешь?)))
Шалунья
Ёженька я переведу
Камрад
Lampa ty serjezno?
Шалунья
Ёженька не сама, конечно online переводчики еще никто не отменял
Камрад
Lampa nu... raz tebe tak nado... )))))

Salve, mi chiamo Daria.

Questo nome è un regalo: un regalo della mamma e del papà, regalo delle culture russa ed italiana. Da secoli queste due culture conservavano quel tesoro persiano, lo curavano e lo crescevano come una pianta preziosa e regalavano i suoi fiori per i figli. L’Italia più spesso da questo nome per i maschi, la Russia invece solo per le femmine, e adesso l’ho preso io. Io, nipotina di nonno Dario e di nonna Daria, figlia di Italiano e di russa, ed insieme col nome ho preso le radici di due grandi paesi. Alcuni chiamano quelli come me “mezzosangue”. Per me va bene anche così - non e male ricevere, anche se metà per metà, dei geni di bellezza delle donne slave e mediterranee, di forza del guerrieri romani e russi, e di talento degli artisti e scienziati di due nazioni diversi.

Chi sono io?
Sono una bimba di un anno e mezzo. Mamma e papà mi dicono che sono ancora piccola, invece io sono già grande. Mica scherzo, ho 18 mesi! Sono ben 547 giorni, ogni uno dei quali è stato pieno di esplorazioni! Sono quasi un milione di minuti, e come sono lunghi questi minuti! Solo che i genitori l’hanno già dimenticato. Forse devo ricordarglielo?
E poi mamma e papà stessi mi considerano grande: grande gioia, grande amore, grande senso della loro vita. E pensate che tutto questo trova spazio in meno di 12 chili! Sembra che anche i miei chili sono ben pesanti e preziosi, forse meglio calcolarli in carati... Ed è solo la mia misura che non mi permette ancora d’imparare la modestia. Meno male, se no - non potrei raccontarvi tutta la verità su di me, che è troppo bella per essere modesta!
Ho il sorriso solare come il mio papà, ma senza l’ombra dei pensieri del futuro. Ho gli occhi blu come la mia mamma, ma senza l’ombra della tristezza del passato. E ho la mente fresca, lucida e aperta al mondo: senza alcun ombra dei pregiudizi, dei limiti e delle brutte esperienze.
Se io sono bilingue?
Beh, non lo so... Ho guardato nello specchio e di linguette ne ho trovata solo una. Dicono che si tratta di linguaggio, ma anche il mio linguaggio è unico. Ci sono mà-mà e pà-pà, ci sono n’onn’a (quella italiana) e bà-ba (quella russa), ci sono “mau” e “bau” che ci incontrano sulla strada, ma non ci sono assolutamente né parole russe né parole italiane: questa lingua è mia, solo mia, e per adesso mi basta così. Le lingue di Dante e Petrarca, di Tolstoy e Dostoevsky - arriveranno nel tempo giusto, e ne approfitterò di tutte due. Così diventerò doppiamente ricca: ho già il doppio delle favole e delle canzoncine, ne avrò il doppio dei romanzi e delle poesie.
Ma la cosa anche più bella è che siccome avrò due nomi per ogni cosa, così avrò due sguardi diversi su di loro. Due mondi invece di uno, due vite invece di una e doppia capacità di capire le altre persone.
La mia cittadinanza?
Sono una veneziana vera. Non perché così è scritto sulla mia carta d’identità, ma perché dal primo urlo i miei polmoni sono stati riempiti dall’aria e dallo spirito di Venezia. Anche perché non può avere un’altra cittadinanza una persona che attraversa Piazza San Marco non due volte durante la vita ma due volte al giorno. Perché non può avere un’altra cittadinanza un monello che saprà che l’acqua alta non solo non è la fine del mondo, ma neanche una scusa per non andare alla scuola. E non può avere altra cittadinanza lo studente per quale sarà difficile capire che per l’umanità una ruota è stata la scoperta più importante di una barca.
Mio diritto dalla nascita è usare come sabbiera il Giardino Reale, disturbare con i miei giochi da asilo gli ospiti di uno dei migliori alberghi, ed essere battezzata nella chiesa con i dipinti e gli affreschi dei maestri del Rinascimento.
Però c’è anche il prezzo da pagare: per quelli che sono nati qui ci saranno per sempre “Venezia” e poi “tutto l’altro mondo”. E chi lo sa se sarò anche cittadina del mondo? Si, quel “altro mondo” sempre si fa sentire con mille voci che parlano mille lingue, proprio qui, vicino al mio passeggino, sempre si fa vedere coi visi così sorridenti e contenti di vedere la mia città ed anche me... Ma dall’altra parte qualche volta quel mondo mi sembra troppo grande, rumoroso ed invasivo, specialmente durante l’alta stagione...
Poi c’è sempre un pericolo che io, abituata di sapere che il mondo, seguendo il magnetismo di questa città, arriverà sotto le mie finestre da solo, non vorrò fare neanche un piccolo passo incontro... Ma le pietre delle calli veneziane, che conoscono le camminate dei grandissimi viaggiatori, dovranno bruciare i piedi troppo pigri. E così nei tempi miei uscirò anche io per scoprire se quello che i veneziani chiamano “la campagna” vale di lasciare per qualche tempo anche la più bella città del mondo.

Cosa faccio adesso?
Sto crescendo. E’ un impegno così serio che non esiste nulla di più importante. Papà dice, che deve lavorare, mamma dice, che deve preparare da mangiare, anzi, ho sentito sulla TV che alcuni presidenti devono trovare l’accordo, ma in fondo tutto questo - solo per far crescere me ed altri bambini più felici possibile. Perché veramente questo è l’ unico modo di risolvere tutti problemi del futuro, anche se forse i presidenti non sempre si rendono conto.

Che cosa vorrei fare nel futuro?
No,no, niente condizionale. Solo futuro, futuro semplice e basta:
Crescerò. Diventerò grande. Imparerò tantissime cose (e mentre sto imparando anche insegnerò qualcosa ai miei maestri). Diventerò felice e così farò felici anche i miei genitori.
Ma la cosa più importante è che io farò diventare il mondo migliore.
Perché proprio per questo sono predestinati tutti bambini.
Шалунья
Ежик! мои восхищения!

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